Il Messaggero 8 Settembre 2023 – Sport Nazionale – Nuoto, Martinenghi e Ceccon Prof. in Vasca a Gubbio

Vi riportiamo di seguito l’articolo scritto da Massimo Boccucci e pubblicato su Il Messaggero di questa mattina:

IL MESSAGGERO 8 SETTEMBRE 2023 - SPORT NAZIONALE / NUOTO, MARTINENGHI E CECCON PROF IN VASCA A GUBBIOLA STORIA

GUBBIO Nuota, ragazzo, nuota. E sogna. Specie se accanto ci sono anche i campioni che si fanno ammirare per dare buoni consigli condividendo gli allenamenti.

A Gubbio c’è il camp del Tvn che sta coinvolgendo oltre 100 giovani da 9 a 18 anni, da varie parti d’Italia, sotto la guida di Simone Palombi, ideatore del progetto Training Value Network, allenatore di Federico Burdisso due bronzi a Tokyo e campione del mondo a Budapest 2022 con la 4×100 mista.

Fino a domani, in tre settimane intense, ci si diverte e s’impara molto al fianco in questi giorni di Nicolò Martinenghi, argento agli ultimi Mondiali in Giappone nei 100 rana, dopo che qui ha già fatto la sua parte Thomas Ceccon, campione del mondo nei 50 delfino. «Questa iniziativa – spiega Palombi, Palma d’oro Coni al merito tecnico 2022 – ha l’obiettivo di trasferire ai ragazzi l’esperienza sportiva mia, del mio staff e dei grandi atleti che abbiamo invitato.

Sono settimane positive, ne abbiamo la riprova ogni giorno vedendo gli occhi scintillanti dei giovani mentre nuotano con i loro campioni.

Le idee e i valori che hanno contraddistinto la nostra società sin dalla nascita a Roma, unitamente all’esperienza pure internazionale maturata negli anni, sono i pilastri per questa nuova avventura radicata in Umbria e in particolare a Gubbio».

C’è curiosità: i giovanissimi vogliono sapere tutto e imparare in fretta. Ceccon e Martinenghi si fanno piacevolmente coinvolgere in una full immersion speciale.

 

NICOLO’ SENZA LIMITI

Il varesino Martinenghi s’è trovato subito a proprio agio: «Gubbio è bellissima, non c’ero mai stato. Sono rimasto stupito, è bello godersela anche da turista». Cosa dice ai giovanissimi del Tvn camp? «Mi piace trasmettere qualche concetto sull’importanza di viaggiare e avere una mentalità aperta nel conoscere i valori.

Lo sport aiuta in tante situazioni, è stato così anche per me. È bello vedere i ragazzi che si avvicinano a questa disciplina con amicizia e purezza. A me il nuoto ha aiutato a diventare un uomo. A 13 anni ho preso una strada e ho avuto la fortuna di avere allenatore Marco Pedoja che mi segue da allora». Uno slogan per appassionarsi al nuoto: «La solitudine dei numeri primi si esalta in questo sport. Non è divertente né coinvolgente, se pensi al gioco di squadra, ma sai di avere la responsabilità di tutto, nelle vittorie per le gioie da condividere e nelle sconfitte per mettersi in discussione. In acqua sei da solo e ti tieni i pensieri».

Cosa consiglia a chi entra le prime volte in acqua? «La fretta non è amica del nuoto, non s’impara da un giorno all’altro. La cosa bella è l’armonia tra noi e l’acqua che è un’amica. Mi ci trovo meglio che sulla terra forma». La sicurezza tema sensibile: «Giocavo da piccolo in acqua con mio fratello a Lanzarote. Penso sia fondamentale saper gestire il proprio corpo in mare, al lago e in piscina. Ho aderito a progetti pure su tematiche sensibili come l’inquinamento e gli sprechi.

Insegnare ai bambini questi aspetti è una buona cosa». Se avesse potuto allenarsi con un campione? «Avrei sempre voluto farlo, da piccolo ero timido e mandavo avanti altri ma ho sempre sognato e m’immaginavo professionista. Fabio Scozzoli è stato uno dei primi punti di riferimento e a livello internazionale Cameron van der Burgh ranista come me».

 

VERSO PARIGI

C’è tanto da fare da qui a Parigi. Come si gestisce? «L’autoconservazione, innanzitutto (ride, ndc). Ci sono parecchi eventi, mi piace gareggiare. Punto a farle tutte, ci provo. Poi qualcosa si sceglierà, l’importante è avere idee chiare.

A dicembre prendere la carta olimpica per poi lavorare con tranquillità». Per il 2024 cosa sogna? «Bisogna sempre sognare in grande, nel nuoto conta migliorarsi. A Parigi ci arriverò a 25 anni e quindi al top. A Tokyo non mi facevo logorare dai pensieri, ero cosciente di poter fare qualcosa e con la testa libera. Vorrei rivivere quel percorso, per viverla al meglio».

Massimo Boccucci